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La cialtroneria

giovedì 31 maggio 2012

GLI ARTISTI

Buon giorno!!
Ieri mi sono assentata dallo scrivere…avevo da fare con mio figlio e la sua classe per uno spettacolo che hanno fatto in teatro.
Mentre vedevo i bambini in scena un’idea avevo fissa, che i bambini prendono gli impegni molto sul serio nonostante l’età.
Vi avrei fatto vedere la diligenza  e la partecipazione di quei piccoletti, ognuno calato nel proprio ruolo, a portare avanti uno spettacolo che si reggeva solo sulla loro recitazione.
Bravissimi!
Sono stati bravi ed impegnati, abbiamo realizzato scene, costumi, trucchi, ma loro hanno fatto quanto di meglio ci si potesse attendere da assoluti dilettanti.
Questo per dire che qualsiasi cosa mossa dall’impegno premia, sono le cose fatte senza passione e per forza che non portano alcun risultato. In questi giorni di cose fatte senza impegno e passione se ne vedono a centinaia. Si fronteggiano emergenze per contingenza senza la convinzione di voler fare davvero bene perché non conviene a tutti, vergognoso.
Se i grandi avessero la dedizione dei bambini, i giornali di oggi titolerebbero solo di solidarietà ed aiuti. Ma così non è la maggioranza agisce sotto l’impulso della speculazione, non della passione e dell’impegno.
L’ideale di Alice di meravigliarsi del suo mondo e di voler vivere nel suo  paese incantato e fantastico non è proponibile, ma lo spunto potrebbe essere preso a prestito dalla generazione futura che no ha grandi riferimenti cui rifarsi, o grandi ideali da proporre.
Se l’impegno di quei venticinque bambini diventerà l’impegno di venticinque adulti  sarà già un inizio, l’inizio di un ideale che si concretizza e che prova a diventare realtà.
L’arte premia delle grandi menti,  e nell’arte che si incontrano le personalità più interessanti perché l’arte si pratica solo sotto la spinta della passione e dell’amore, nessun altro settore coinvolge solo le emozioni; solo la recitazione, la scrittura, la pittura, la scultura, la fotografia, convoglia l’essere e ne svela la vera potenzialità.
Se provassimo a far venire fuori la parte artistica che è in ognuno di noi, avremmo la certezza che anche le emozioni potrebbero affiorare più facilmente, dando spazio al bambino che è serrato in ognuno di noi, che è sicuramente la parte più innocente e migliore che alberga nell’io di ognuno, senza la sindrome di onnipotenza per l’artista personaggio.
Artista della vita non artista per la società, sono due concetti molto diversi, distanti e di qualità nettamente distinta.
I bambini sono artisti per la vita!
Da provare per credere! L’arte della vita salverà il mondo!



A domani!

martedì 29 maggio 2012

LEGGEREZZA

Oggi dopo una scorsa veloce ai giornali mi sono detta che l’unica cosa di cui ho voglia e bisogno oggi:è di leggerezza.
Basta e avanza la pesantezza dei fatti di questi giorni a metterci sulle spalle gli oneri del mondo, pur non essendo capaci di cambiare nulla rispetto agli eventi.
Allora? Una passeggiata nel verde, una conversazione con una buona amica, un tè fatto ad arte, possono essere dei piccoli segreti per ritrovare quella sana insostenibile leggerezza dell’essere, lievi, che manca tanto alla vita moderna che ci ricambia solo con frustrazioni e moneta di scarto.
Non farsi fagocitare dagli eventi, quelli almeno da cui si può rimanerne fuori, e badare al buono della vita del singolo,  può essere un inizio, l’inizio di virtù non ostentate ma vissute. Perché nella riservatezza e nella discrezione si vive meglio, si vive più leggeri.
A domani!

lunedì 28 maggio 2012

IL CONSIGLIO DELLA FARMACISTA

Ieri ho chiesto alla mia amica Patrizia che fa la farmacista, se alcune leggende metropolitane che volevano Marilyn una fan di creme agli ormoni, lanolina e vaselina, se davvero questi prodotti sono efficaci per la cura della pelle.
Patrizia mi ha risposto che le creme ormonali possono essere molto dannose, la lanolina non particolarmente efficace pur essendo naturali, poi ha dato il via ad una serie di consigli davvero utili.
Patrizia mette l’accento sul fatto che siamo ciò che mangiamo, quindi importantissima è l’alimentazione, che permette di avere un regime vitaminico equilibrato e variando il colore dei cibi si potrà differenziare l’assunzione delle diverse vitamine, per essere certi di assumerle più o meno tutte. Prediligere cibi bio fare largo uso di frutta e verdure (io sono vegetariana e quindi non posso far altro che avvalorare la tesi) e mangiare cibi a basso contenuto glicemico preferendo cibi integrali.
Altro consiglio è quello di bere i canonici due litri di acqua al giorno, che sono fondamentali per l’idratazione quotidiana del derma.
Per quanto riguarda la cura in sé Patrizia insiste sulla pulizia quotidiana con latte tonico e mettere tassativamente ogni giorno una buona crema idratante per ripristinare i liquidi e la sera una crema per l’elasticità della pelle. Praticare uno scrub a settimana, per eliminare le cellule morte più velocemente e consentire ai trattamenti di penetrare più facilmente, una maschera nutriente e antirughe una o due volte a settimana..fantastica la linea all'olio di argan di Galenic (http://www.galenic.it/), prezzo medio 35-45 euro per crema o maschera...idem per il corpo: esfoliare con spugna di retina o esfoliante apposito due volte a settimana e quotidianamente crema corpo nutriente, anche non necessariamente di grandi marche, purchè semplice e ricca...IMPERATIVO GENERALE MUOVERSI,FARE MOVIMENTO!!
Questo è il vademecum della mia amica farmacista a cui si rivolgono proprio tutti per chiedere i suoi preziosi consiglio quindi fatene tesoro ed iniziate da ora, per avere una pelle da Marilyn!!!
A domani!!!

sabato 26 maggio 2012

RIDIAMOCI SU!

Vi capita mai di ridere da sole in macchina?
Da matte? Forse, a me capita, quando ripercorro situazioni o conversazioni recenti avvenute con leggerezza con le amiche.
Il nostro accanimento preferito è contro gli uomini o meglio: contro i nostri compagni, mariti, fidanzati…insomma quei pantaloni che di tanto in tanto ci portiamo dietro.
Bèh in due giorni ho fatto il pieno dei report delle mie amiche che, sono certa, sicura, siano il campione reale su scala, anche delle vostre amiche.
La prima di stamane mi dice: è venuto mio marito in negozio in un attimo mi ha detto: “non ti si parla, sei strana, ma che ti manca?”. Lei era alle prese, in panne, con un problema di lavoro, ma lui ovviamente non l’ha capito, neanche lo sguardo di fuoco della mia amica gli ha fatto intuire che non era Aria…e offeso se n’è andato. Lungimirante.
Un’altra mi fa, mio marito mi ha chiamato per dirmi che andava a fare un aperitivo è tornato dopo cinque ore… cavolo era un matrimonio?
L’ultima mi dice: ieri mio marito si è dimenticato di venire a mangiare, ovviamente senza avvertire…non trovava il telefono.
Il mio brontola sempre come una Lagostina l’altro giorno gli ho detto che fra le regole della una buona convivenza c’è quella che recita: un rimprovero al giorno. Quindi se inizia col primo di buon mattino si è giocato la predica serale.
Loro fanno, parlano, dicono, senza curarsi dei precetti che regolano la convivenza che PERO’, stranamente, si ricordano di recitarti insistentemente così che TU li possa praticare, ma per i quali loro praticano l’astensione. Non si capisce come mai abbiano così chiari in mente i nostri doveri, ma siano confusi sui loro.
Loro urlano, quando capita a te dicono: ma perché urli??
Loro rientrano quando vogliono, ma se tu fai tardi: o fanno ardere il telefono o quando rientri ne sentirai fino all’incenerimento.
Loro parlano al telefono per intere mezz’ore, ma se tu prendi in mano il telefono per chiamare chiunque ti dicono: si sempre attaccata a quel telefono.
I loro impegni assumono sempre la parvenza della sacralità, i tuoi sono puntualmente dei capricci.
Russano sul divano per intere mezz’ore, poi quando tu vai a dormire all’ora stabilita della giornata ti chiedono: che dormi?
Non mettono a posto un pezzo a morire, ma quando la casa assume forme inconsuete ti dicono che sei disordinata…
Sapete tutto vero?
Allora sapete cosa rimane da fare?
Farsi una bella risata..magari da sole…in macchina senza nessuno che ti chieda: ma che hai da ridere?
A domani!!!


venerdì 25 maggio 2012

LE CURVY

La moda sta a fatica cercando di cambiare i canoni estetici in fatto di magrezze estreme. La Sozzani sta portando avanti una battaglia contro l’anoressia e la bulimia aprendo un canale dedicato su Vogue.it. I servizi di moda stanno iniziando ad integrare ragazze plus size che fanno foto meravigliose. Le modelle curvy sono bellissime, non sono solo rotonde, hanno proporzioni perfette, pelle radiosa, una sinuosità divina che dona loro l’allure da vere dee desiderabili. Devo dire che, pur essendo donna, quando guardo le foto di queste ragazze rimango stupita per la sensualità che riescono ad emanare grazie al linguaggio del loro corpo. Eppure nonostante queste ragazze siano, non comuni, bellissime, giunoniche, di una bellezza non convenzionale maggiore delle altre,  ancora la moda stenta a far accettare come nuovo status un mondo di ragazze curvy che dovrebbero poter vendere gli stessi capi desiderabili, come le taglia zero. C’è ancora radicato in modo forte ed insistente il modello di donna fuscello, che tanto caro fu a Coco, sulla quale gli stilisti puntano ancora le loro campagne pubblicitarie, credendo che le donne magre facciano vendere di più delle curvy.
È vero l’esatto contrario, cioè le donne si riconoscono invece, in un modello di femminilità più morbida, e quando vedono le modelle plus size, si approcciano con più tranquillità all’acquisto perché riconosco una bellezza più naturale e non estremizzata da stili di vita ai limiti del possibile, quasi impraticabili per le comuni mortali.
C’è anche da dire che le modelle curvy, grazie alla vita più normale, trasmettono con più energia impulsi positivi di giocosità, sexappeal, e fascino seduttivo.
Quindi il nuovo imput sarebbe quello di vedere quante più donne curvy possibili sulle pagine delle copertine patinate, che piano, piano dovrebbero conquistare gli stessi spazi delle modelle convenzionali. Sarà?
A mio avviso la strada è ancora lunga, cambiare un canone, un modello, uno status sodato come quello della bellezza esile, fragile, eterea, a favore di una fascinosa, morbida, giunonica non sarà così semplice. Che qualcuno come il direttore di Vogue, si sia posto la questione è già un grosso segnale positivo, è stato realizzato infatti un intero numero di Vogue con modelle plus size:"Belle Vere", ma quello che pensano davvero le agenzie di moda non è sempre questo, propongono a stento shooting a ragazze curvy, perchè non c'è richiesta o perchè non c'è proposta?
Dare spazio ad altri tipi di bellezza non standardizzata con le solite quattro facce che rispondono sempre agli stessi criteri, è un modo concreto per portare a conoscenza altri fascini che sono esclusi a causa di criteri estetici isterici.
Speriamo che presto si dia largo alle curvy, alle modelle di colore, alle asiatiche, perché ognuna possa portare alla ribalta la DIVERSITA’ che è il vero patrimonio della bellezza autentica!!
Tutte belle ciascuna a modo suo!!!









A domani!!!

giovedì 24 maggio 2012

ISPIRAZIONI

Che donna siete?
Cioè quale gusto vi rappresenta al meglio? La moda offre e propone una quantità infinita di declinazioni ed ispirazioni; impossibile non identificarsi da nessuna parte.
Il grunge, il minimale, il bon ton, il rock, lo street style, e chi più ne ha più ne metta.
Io sono una minimale, amo i tagli semplici e mi avvalgo di una paletta di colori piuttosto limitata, tanto che se oso un colore che non è mio, le mie amiche si meravigliano e mi chiedono se sto bene.
Comunque identificarsi in un movimento  è l’inizio della costruzione del proprio stile.
Guardando le sfilate ogni donna può focalizzare in quale veste si sente più a proprio agio e prendere spunto da un filone suggerito.
Chanel ha ispirato generazioni di donne, come Dior ha avuto le sue sacerdotesse, Givency ha costruito il sogno della donna elegante, e Jacobs ha dato una nuova connotazione a LV con il grunge estremo. Lanvin fa sognare ogni donna che abbia voglia di essere femmina, e Balenciaga ha riportato una donna avveniristica nello spirito della maison. Celine ha vestito da sempre una donna “normale” ma stilosa, come Chloè ama una semplicità very chic.  
Ad ognuno il suo quindi, basta cogliere lo spirito del brand e cercare di applicare a se stesse piccoli segreti, per trovare il proprio mood ispirativo.
Ogni tendenza ha il suo fruitore, perché nella molteplicità delle versioni femminili c’è il piacere di osservare lo stile.
Lo sapete cosa penso ad ognuno il suo, ma che sia un modo di essere di porsi di inventarsi la propria storia di donna.
Ora la domanda la giro a voi.
Che donna vi sentite?? Chi vi ispira??? Postate le vostre risposte!!!
  







A DOMANI!!!

mercoledì 23 maggio 2012

IL CINEMA

State seguendo Cannes?
Io marginalmente, ma comunque è sempre un evento mediatico interessante, atto a scoprire i nuovi costumi della nostra società in evoluzione costante. I film come al solito sono di spessore, alcuni incomprensibili al grande pubblico, qualcuno più abbordabile ma indubbiamente evento culturale. Ieri è arrivato Brad e la Croisette è andata in visibilio, comprensibile, un divo, un’icona, un simbolo, che lo si condivida o meno, comunque ha fatto di sé un personaggio. Ha sfilato anche Naomi Watts, altra grande attrice che con gli anni ha affinato la sua arte passando facilmente da una parte all’altra.
Queste manifestazioni mi fanno venire in mente sempre la stessa cosa di cui ormai sono sature le mie orecchie: non ci sono più gli attori di una volta!
A differenza di quello che si ripete alla noia secondo me invece oggi ci sono dei bravi attori, basta sempre con la solfa che le dive e le star non ci sono più. Ci portiamo avanti da decenni questa parodia che il cinema di oggi non è più buono, sicuramente rispetto all’offerta che è massiccia, la percentuale di buoni film è più bassa, ma se facciamo una proporzione di quanti film venivano prodotti quaranta anni fa e quanti ora ed andiamo a cercare quelli buoni oggi e buoni ieri io credo che il numero sia lo stesso. Ormai la sindrome della nostalgia è cronica: le attrice di una volta non ci sono più, recitano sempre i soliti giornali. Non è vero, la Roberts è una brava attrice come la Saradon e come la grande Maryl Streep, meno dive? Forse, sono cambiati i tempi e l’esigenza di sognare la star attraverso le foto non c’è più, perché ormai la gente non vuole più pensare e credere che sia irraggiungibile quel fascino e quello status. Io non sono sicura che mettendo le attrici degli anni 50’ e 60’ nel nostro tempo avrebbero sortito lo stesso successo, sono modalità diverse che abbiamo voluto tutti modificare con lo stile di vita. Chi lo dice che la Jolie sia meno affascinante della Dietrich? Se avesse recitato ora quell’aria misteriosa avrebbe funzionato? Chi lo sa, oggi le aspettative sono diverse e le capacità che premiano altre. Se quaranta anni fa su 20 attrici 12 erano divine, oggi probabilmente papabili ne sono 20 su 2.000, le brave sono rimaste ma con una maggiore offerta.
Io credo che andare a ricorrere sempre al solito: però…le vere dive non ci sono più… sia solo il nostro modo di rimanere attaccati,ancorati ai ricordi, ricordi di gioventù, di infanzia, di prime esperienze il cui sfondo era legato a quei film, quelle voci e quei volti. Sono sicura, certa, che quando avrò ottanta anni, dirò ai miei figli: “Però bella e star come Angelina che faceva anche del bene, non ce n’è  più”..quello sarà il mio ricordo nostalgico legato al mio bisogno di rievocare momenti di gioventù con i modelli che rappresentavano i tempi.
Non voglio sminuire il valore delle attrici che ormai non ci sono più, ma basta parlare sempre male di coloro che anche oggi fanno un ottimo lavoro, ma sono venute dopo. Ecco quale sia stata la loro unica sciagura, essere venute dopo..non perché siano meno brave ma perché la loro comparsa non è servita a lenire i ricordi una guerra, della fame, della perdita di persone care a causa dei postumi bellici. Il pubblico si costruiva la favola che ancora doveva venire. Ecco è legato a questo, a mio avviso, il successo del grande cinema di un tempo, alle aspettative ad esso legate per il futuro, al risorgere di un nuovo ordine, con la bravura delle attrice non c’entra nulla, i fruitori hanno caricato questi personaggi di grande pathos e lo hanno perpetrato per tutta la loro generazione ed oltre.
Ma se avessero avuto Internet e You Tube, e un I-phone???
Non sarebbe stato lo stesso..quei miti sarebbero stati considerati esattamente come oggi, bravi ma con distrazione.
È una questione di TEMPI!!!!!
A domani!!



martedì 22 maggio 2012

CUTTY SARK

Oggi vi parlo di un altro negozio della mia selezione fra: PREFERITI.
Il negozio in questione è quello di Cutty Sark, facilissimo da trovare, è alla stazione di Loreto vicino alla pasticceria Picchio, è un negozio dall’aria sofisticata e curata.
I titolari sono tre grandi professionisti, Silvia, Sabrina ed Andrea. Hanno rinnovato il punto vendita da poco ed hanno creato una location da cui non vorresti mai uscire. Arredamento creativo, contemporaneo ed accogliente, luminoso, arieggiato senza avere la sensazione di oppressione che trasmettono invece alcuni esercizi. Il negozio è suddiviso in tre zone donna/cerimonia donna/street style  e uomo.
La donna più chic la cura Silvia che fa delle scelte di stile eccellenti, fra i brand Elisabetta Franchi,Magazzini del Sale, Lipsy London, Kaos, questi sono alcuni dei brand che strutturano la parte più fashionista del negozio, risolvendo con proposte, adeguate a più tipi di donne, uno dei crucci più insidiosi di ogni signora alle prese con un outfit da cerimonia. Gli abiti della Franchi sono tutti molto belli, ma a me personalmente, per il tipo di donna che mi piace interpretare, fa impazzire I magazzini del Sale. Azienda trevigiana, capitanata da due stilisti che fanno del dettaglio tessile la cifra identificativa del loro lavoro. La collezione è per lo più composta da abiti realizzati in seta, con un gusto vagamente retrò, e linee morbide non costrette che donano un allure davvero sensuale. Mi piacciono i tessuti personalizzati, le fantasie fiori, e gli accostamenti di colore davvero azzeccati. Belli, belli, belli! Un gusto da interpretare non banale non convenzionale.   
Nella parte street, curata da Sabrina,ci sono le aziende che piacciono in questo momento più o meno a tutti: Fixdesign, Angel Eye, Kocca, la jenseria di Met, Replay, ad altre aziende che sanno vestire una ragazza o donna, velocemente e con gusto. Sicuramente i ragazzi di Fix sono stati bravissimi perché sono riusciti a far imporre un prodotto semplice, ma di gusto, in un mercato già saturo di proposte simili, portando il prodotto al successo conclamato.
Andrea che cura l’uomo, nel cui campo io purtroppo non brillo di conoscenza, ha comunque dei brand accattivanti: Replay, Ck, Diesel, Morato, Guya, tutti marchi che al momento riescono a vestire un ragazzo che vuole più o meno essere in linea con le tendenze, senza esagerarne i concetti.
La cordialità ed il buon consiglio sono il valore aggiunto di questo retail, mi è capitato di assistere a delle vendite fatte dai ragazzi e vi posso garantire, da addetta ai lavori, che la pazienza e la disponibilità abbondano in larga misura. Lo sapete cosa penso della professionalità di chi vende, cioè che è la base del successo del negozio, ed è ciò che a lungo termine sarà premiato più di qualsiasi altro punto vendita che possa aver brand stratosferici, ma personale indisponente.
Insomma entrando da Cutty Sark sarà praticamente impossibile uscirne senza aver trovato un pezzo che vi piaccia e vi possa donare.
Quando vi capita fate un giro e non ve ne pentirete!!!!










A domani!!!

lunedì 21 maggio 2012

DIOGENE E LA GIUSTIZIA

Stamane ho pensato molto di cosa parlare ed a cosa dare peso. Il fine settimana è stato pieno di accadimenti preoccupanti, inquietanti, ed il dovere di cronaca imporrebbe di parlare di bombe, terremoti, crisi economica ecc.. poi mi sono detta che pur essendo giusto parlarne non avrebbe risolto nulla e non sarebbe stato neanche un po’ incoraggiante per affrontare un nuovo lunedì, come gli altri, meglio o peggio poco importa, ma comunque l’inizio di una settimana che deve dare un risultato, un programma, un lavoro. Allora come combattere le notizie opprimenti che non danno scampo e speranza?? Alle vittime non possiamo fare nulla se non pensare a loro come a capri espiatori di empietà. Ma per poter far cambiare rotta a questo mondo folle che ci vuole?? Quale binario bisogna prendere? Il treno è in corsa e senza controllo, la società dà segni evidenti di follia, e di indifferenza. Questo è il danno più grave: l’indifferenza della maggioranza. Per 5 pazzi ci dovrebbero essere 95 sani, che però non usano la loro sanità per correggere e neutralizzare i folli, ma usano la loro presunta lucidità per soddisfare il loro ego e le loro aspettative. E così con questa noncuranza diffusa nessuno più si prende la briga di combattere una battaglia vera, schierata, nessun fronte unito morale a contenere episodi di ordinaria follia. L’aria che permea il sistema sembra putrefatta e in questo avvelenamento generale, ci si dimentica della regola dell’integrità, della rettitudine. Si allevano ragazzi senza porli davanti ad obiettivi virtuosi, solo vizi, concessioni, e smanie di protagonismo. Ma se non educhiamo i figli alla solidarietà, anche i 95 sani potrebbero scendere di numero, fino a diventare così esiguo che per trovare una persona che faccia il bene servirà davvero la lampada come a Diogene il cinico, il quale se ne girava per Atene in cerca di un uomo giusto. Un uomo giusto… e dov’è? Non c’è, non c’è più nessuno che si possa definire giusto, perché ormai si sono persi anche i precetti che determinano la giustizia. Che tristezza. Tornando a Diogene rise degli uomini si appassionava ad Ulisse, ma che trascuravano le proprie sofferenze, come non prendeva sul serio gli uomini che facevano lunghi discorsi sul far rispettare la verità senza praticarla….non è la storia che si ripete??? Non vedete grosse similitudini? Il fine supremo della filosofia di Diogene era quello del raggiungimento della virtù attraverso veri sacrifici. Il fine supremo del nostro filosofeggiare è: come arrivare alla notorietà, come fregare il prossimo, come mettere in ombra chi prova a darci fastidio, come prevaricare, come vendicarci, come speculare su tutti ed un lungo elenco di vizi praticati più o meno gravemente asseconda del contesto sociale…. Una risposta lapidaria diede il grande Diogene ad Alessandro Magno che chiese al filosofo cosa potesse fare per lui, come potesse servirlo,  gli rispose: “Puoi toglierti dalla luce del sole.” Ecco questo sarebbe un ottimo inizio, togliendoci dalla luce del sole potremmo iniziare a metterci nella luce giusta, verso il senno, verso la sanità.

venerdì 18 maggio 2012

IL SENSO DELLO STILE

Il senso dello stile è una dote innata. Qualcuna ha la capacità di assemblare pezzi apparentemente disconnessi e dar vita ad un uotfit strepitoso, qualche altra può mettere addosso un Armani e rimanere anonima. È una questione di portamento e convinzione. Il portamento fa il 50% della riuscita di un look, e la convinzione di aver scelto i pezzi che rappresentano il gusto di chi li indossa è l’altro 50%. Il problema che si pone dunque è al quadrato. In primo luogo le donne danno poca importanza alla postura e di conseguenza il loro portamento perde di qualità (trascinano i piedi, fanno la gobba, la testa ciondoli..non si possono vedere). In secondo luogo molte donne non hanno alcuna convinzione stilistica, cioè a chiedere loro quale sia il pezzo che le rappresenta avrebbero difficoltà ad individuarlo, non lo hanno perché non si trasfigurano su nessun modello di donna.
Si è perso l’allenamento al gusto. A forza di vedere in giro solo un sacco di denim e cotone le donne hanno perso il gusto e il pregio dei tessuti di qualità. Lo stile nel vestire è come il gusto a tavola, con i cibi veloci pieni di mistificazione il gusto ha perso la cifra originale. Talmente raffinati e sofisticati i cibi non hanno più il loro sapore originale, e paradossalmente quando fai assaggiare un cibo genuino vero, il tester probabilmente recepirà quell’aroma come troppo forte, non comprendendo più il sapore originale.
Così nello stile, a forza di copie e ricopie e destrutturazioni di modelli celebri, l’occhio non si abitua più a riconoscere il vero pregio di un capo.
La conseguenza di questo impoverimento è che quando ad una donna fai provare un capo costruito con un bel tessuto, un abito con personalità, si vedrà atterrita davanti allo specchio perché non lo sa più indossare, ha perso il sapore originale.
La moda veloce penalizza lo stile.
Sono i dettagli a fare un outfit azzeccato, un tessuto, un colore, una cinta, una sciarpa, se non c’è dettaglio non c’è ricordo, non c’è attenzione, un su tanti.
Provate ad andare in un negozio di tessuti ed a ricordare quali tessuti ci sono fra cui spaziare,oppure andate in un negozio che ha marchi belli e di pregio per rieducare l’occhio al bello. Non è detto che costi sempre una follia lo stile: costa solo fantasia e personalità.
PROVATE e fatemi sapere!!!












giovedì 17 maggio 2012

CONFUSIONE!!!!

Buon giorno!!!! A volte leggendo i giornali si rimane di stucco. Nel giro di cinque minuti puoi apprendere notizie talmente discordanti, da crearti una tale confusione  e dar luogo a messaggi talmente fuorvianti, per cui ti chiedi se ogni lettore avrà buona capacità di filtro, così da intendere bene cosa prendere in considerazione e cosa no.
Inizio con quello che leggo da Vanity, Tyra Bancks la bellissima modella americana, appoggia l’iniziativa di Vogue di non mostrare immagini di modelle sottopeso, ribadendo che i canoni di bellezza sono talmente cambiati (peggiorati), che se lei avesse iniziato a fare la modella in questo 2012, con il corpo che aveva a 17, non l’avrebbero fatta lavorare. Incredibile. La Bancks insiste sul bisogno che alle modelle siano garantite condizioni salutari adeguate, in modo da non promuovere disturbi alimentari, con conseguenti casi di anoressia e bulimia. Poi si rivolge alle mamme con un consiglio prezioso:
“Le mamme sono il modello più influente per una figlia, usate questo potere: insegnate a vostra figlia ad amare ogni cosa la rende unica e mostratele diversi tipi di bellezza». Poi torna a rivolgersi alle giovani modelle (e ad ogni ragazzina che ha problemi con il suo aspetto fisico): «I difetti posso diventare una forza: io sono sempre stata presa in giro per la mia fronte alta, che però non ho mai nascosto e qualche anno fa un agente mi ha detto che è stata questa particolarità che mi ha aiutata».«Ora sta a voi: non dimenticate che siete belle proprio per i vostri difetti».
La Bancks avvalora la mia tesi, quella cioè che molto spesso sono proprio i nostri difetti a renderci: UNICHE!!!
Poi passo ad un’altra notizia dal sapore inquietante: l’attrice indiana Aishwarya Rai è stata letteralmente tacciata dai giornali del suo paese, che le hanno consigliato di non andare a Cannes, perché non è dimagrita velocemente dopo la gravidanza, come invece ha fatto la Beckham , quindi meglio che rimanga a casa!!! Ma vi rendete conto??? Scrivono di lei che incarnando il mito della bellezza indiana, sarebbe stato suo obbligo tornare in forma nel giro di qualche settimana! Ma sapete che tradizionalmente il mito della bellezza indiana è rappresentato dalla mamma e dalla donna incinta??? Anche gli indiani tradizionalmente avulsi all’effimero occidentale stanno cedendo?
Poi sul red carpet di Cannes si presenta una Jane Fonda settanquattrenne più in forma che mai, ad esibire un fisico che farebbe invidia a chiunque…lei dice che il segreto della sua forma è la ginnastica e il sano di stile di vita, (che non si sia fatta di botulino non ce lo dica perché, ok che a qualcosa vogliamo credere, ma a tutto…non si riesce umanamente), è probabile che abbia condotto una vita salutare e che oggi se ne vedano gli effetti più che ad altre, ma quanto le ha pesato questa forma ad ogni costo?
 La signora Fonda mi piace, mi piaceva anche quando faceva i suoi corsi di ginnastica televisivi, ma la riflessione che mi sorge,  è che a volte arriviamo ad estremismi imbarazzanti, in alcuni casi anche molto poco morali.
Vi rendete conto quanto queste informazioni possano essere dannose per delle ragazzine che non hanno ancora sviluppato una capacità di critica individuale e che fanno riferimento a modelli popolari. È la Beckham il modello, che è dimagrita a taglia zero nel giro di un mese? O modello è l’attrice Aishwarya che non ha voluto fare la super donna e vivere la maternità come una normale terrestre? È un modello la Banks che grida a gran voce che ognuna è bella a modo suo? O sono modelli le ragazze che pur di avere un contratto d’agenzia e rimanere taglia zero, mangiano il cotone? La stampa senza censure a volte è molto utile,ma in altre altrettanto dannosa. A noi la capacità di saper leggere, scegliere, ed aiutare le nostre figlie (ad anche a noi stesse) a capire che la bellezza è un’attitudine, non un standard preordinato!







A domani