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La cialtroneria

giovedì 31 luglio 2014

SCECIALIZZAZIONE ESAURITA

L'età ti fornisce una moneta che non baratti più neanche con la giovinezza: l'esperienza. Negli gli anni, le situazioni vissute, le esperienze, i rapporti interpersonali, i viaggi, il lavoro, ti fanno accumulare quel bagaglio tagliato perfettamente addosso a te, da cui rusilta la tua filosofia di vita. Tutto ciò che è stato fatto, volenti o nolenti, lascia traccia, lascia sedimenti, e il cumulo di sedimenti che abbiamo dentro, indica quante tempeste, o quante stagioni diverse abbiamo vissuto. Se da adulto sei un piccolo rio, qualcosa nella tua vita è andato storto. L'esperienza dunque, è il cumulo dei nostri sedimenti affettivi, emotivi, professionali, la traccia di ciò che è stato, e la testimonianza del perché è cambiato, a patto che lo sia. Il fascino di scavare come fa lo speleologo sui resti, e fare congetture, e studiarci sopra altro non è che la conoscenza di altri. Se per conoscere qualcuno ti fermi al suo contenitore, invece di guardare dentro al contenuto, rischi seriamente di perdere ere geologiche, e miracoli naturali umani, che fanno di una persona un monumento. Si rischia di perdere il fascino che emana dal fondo dei giacimenti l'esperienza. Sollucchetati da belle scatole con nastrini, cuoricini, e carte luccicanti ci dimentichiamo il contenuto, come quando qualcuno riceve un cadeau e dice:non lo aprirei talmente bello il confezionamento. Strategie di marketing, strategie di vita, rimanere in superficie e lasciare il lavoro duro agli speleologi di anime. Specializzazione esaurita, chiusi per mancanza di risorse umane. A domani!

mercoledì 30 luglio 2014

CHIEDO

Trenta domande per voi, le cui risposte potete condividere, o tenervi strette, strette, dentro. Buon divertimento! Intervistati 1 un animale? 2 una città? 3 un odore? 4 un difetto? 5 un sentimento? 6 la vita in una parola? 7 un motto? 8 un incubo? 9 un quadro? 10..ridi per.. 11..piangi per.. 12 un oggetto? 13 non hai mai capito.. 14 cos'è la libertà? 15 chi stimi? 16 un pregiudizio? 17 uno dei 10 comandamenti.. 18 una delle 7 meraviglie del mondo antico.. 19 Leonardo o Michelangelo? 20 una forma geometrica? 21 una parola? 22 una paura? 23 matita o penna? 24 una schiavitù? 25 una legge? 26 un ruolo? 27 una proiezione? 28 una connessione? 29 una convergenza? 30..qnd ti specchi pensi..

martedì 29 luglio 2014

NON È BONI

"La virtù riguarda ciò che facciamo, e l'onore il modo in cui lo facciamo." Penso; a parte il ciclo desueto che hanno questi due termini, il concetto è senza fraintendimenti. La virtù nasce da cosa sei dentro, l'onore è la manifestazione della virtù integra. Cambiamo discorso? Si credo sia meglio parlare della Concordia, che finalmente è arrivata, senza virtù e senza onore. Ci sono dei momenti in cui credo che parlare di concetti tanto alti non serva neanche più. Come li vogliamo applicare? Che appronto elementare vorremmo dare a concetti i cui profili sono ormai una specie di fossile, del quale puoi capire l'impronta, ma non stringerne il soggetto, perché estinto? Ci sono virtu che rimangono nella camera oscura della nostra mente, come negativi andati a male, un enorme magazzino sommerso dalle acque. Tutte immagini compromesse. Che cosa vogliamo salvare? Ci può salvare solo un nuovo linguaggio, una morale de noatri; facendo cadere definitivamente certi capi saldo della nostra etica, e sdoganando come fondamentali, cose più semplici, alla nostra portata, come per esempio tirare su la nave da crociera. Mia nonna quando guardava uno incapace diceva: -non è bono. A dire non adatto a fare, a dire, non abile. Povera nonna, se ci avesse visti ora, avrebbe sgranato gli occhi, col suo fare giusto, che ti faceva sentire in colpa per tanto spirito coerente, e ci avrebbe definiti:non boni. Virtù? Onore? No, non è boni. (Ovviamente detto alla marchigiana) Galleria

lunedì 28 luglio 2014

ARTE CHE VINCE SUL TEMPO

Il buon pittore deve dipingere soprattutto due cose, l'uomo e le idee nella mente dell'uomo. Leonardo. Come si dipingono le idee? Io faccio difficoltà anche con un pupazzetto stilizzato, immaginarsi la sofisticazione dell'uomo, e di ciò che pensa. Leonardo, altro non dice che l'arte, è la capacità di trasfigurare stati emotivi, che possono essere colti come una istantanea, su una tela. Fare una foto è un attimo. Dipingere è tempo. Mantenere il tema, mantenere fedele la sensazione che alla fine deve risultare dal quadro, è concentrazione. Un enorme lavoro di concentrazione. Io non lo so come si faccia a dipingere le idee dell'uomo, come si produce il tratto di un pensiero, ma so riconoscerlo quando lo vedo. Leonardo non a caso dice che, il bravo pittore sa fare questo. Io sono ignorante e non capisco tutta la pittura, anzi diciamo che la capisco in modo molto limitato, come me credo tantissimi, ma quando guardo un bel quadro, un capolavoro, so cogliere l'idea che nasce nella mente di quell'uomo. Per riuscire a riprodurre sentimenti, sensazioni, ed idee, il pittore deve avere una capacità sovrannaturale, la sensibilità. Un pittore insensibile fotografa la realtà, il vero artista la interpreta, usando la sua chiave di lettura, che diventa la cifra stilistica. Così nasce lo stile e la corrente pittorica, dalla sensibilità spiccata di alcuni geni, capaci di leggere la realtà a modo loro, e di riuscire a trasferire idee vive, su tela immobile. Arte che vince sul tempo.

domenica 27 luglio 2014

SE SEI SCEMO:SALLO

Mi costruisco un gineceo, fuori gli uomini. Fulminati solo se ci mettono il naso. Credo proprio di non avere un emisfero cerebrale calibrato per capirli. Colpa mia, allora meglio non comunicarci mettendo una bella cortina. Io sono prepotente, Mea culpa, e pure un po' testona, ma non mi si dica che non capisco persone e situazioni , perché davvero mi incazzo, sì sono anche incazzosa. Mi accaloro per passioni, affetti, lavoro, sono di pancia e sento tutto amplificato, vibro come una corda. Non posso andare d'accordo con gli uomini, loro funzionano a tasti, tasto lavoro, tasto sport, tasto moglie, tasto amante..Distratti cronici, rompiballe di sciocchezze, ti rinfacciano tutto, si ricordano solo tre cose che hai detto in un momento di provocazione. "Tu mi hai detto.." e intanto pensi a che cavolo la tua bocca si è data licenza, e ti titano fuori una roba che magari, forsr, hai pronunciato anni prima, e in contesto stravolto. Ho la memoria di Dory, non riconosco mai le dichiarazione come mie. Invece di scremare, capire situazioni e motivi, te le ripropongono, come i peperoni, ad ogni situazione franosa; vigliacchi. E poi anche fosse? Anche se aveste fatto questo immane affronto di spiaccicargli una sana verita sulla faccia, quale sarebbe il problema? L'offesa? Il saggio dice che l'offendersi, è ciò riposa nel seno degli stupidi. Se sei scemo:sallo! ! Ricordano solo quello che ha toccato il tasto EGO. Io Tarzan tu..no.. Ma andate..a buttarvi sulla liana, e senza fare tanto rumore fra l'altro. Non vibrano nella corda, saltano sulle liane, ma vi rendete cinto?! Reagiscono al tasto, non al tocco. Musiche diverse, foreste diverse. Però tu mi hai detto..che non sono Tarzan..per fortuna!!!

venerdì 25 luglio 2014

Gente pigra

Dice Pico Della Mirandola: Ne celeste, ne terreno. L'individuo è privo delle caratteristiche degli altri esseri viventi, può SCEGLIERE di abbassarsi o di elevarsi, è ARTEFICE del suo destino.- Visione possibilista della vita. Scegliere. Un verbo attivo, agire con libertà fra diverse possibilità, facendo considerazioni e valutazioni versate sulla propria esistenza. Artefice è colui che crea del nulla, con la sua arte. Quindi la vita è l'arte di scegliere. Non siamo nati animali programmati, non abbiamo comportamenti di specie, anche se a volte ci comportiamo come tali, una pessima specie, non abbiamo letarghi programmati, e migrazioni stagionali. Siamo quelli fra cielo e terra, che Sì, hanno bisogno di mangiare per stare in piedi (parte terrena), ma sì, possono formare pensieri alti (parte celeste), sopraffini, sentimenti nobili, parole in calce. Se di tanto materiale siamo fatti, come si può pensare che ci sia un preordine che ci impedisca di usare tanta capacità? Il destino è la materia dei pigri, o dei codardi, di coloro che non hanno il coraggio di prendere su di sé nessuna responsabilità del vivere. Atteggiamento da animale programmato. Ne' celeste, né terreno, siamo di una sorte a parte, sospesi fra li e là, spesso incapaci di gestire tanta libertà, tante possibilità. Scegliere di essere colto, di essere buono, di essere giusto, di essere soldato di un ideale, o scegliere di non voler essere nulla, e farsi portare dalla corrente degli eventi che chiamerà: destino. Destino è la dichiarazione di incapacità, se la vita è l'arte di scegliere il destino è abiura al libero arbitrio, comodità, astensione alla responsabilità. Scelgo di non scegliere. Gente pigra, quanto spreco.

giovedì 24 luglio 2014

AMICHE VERE

Ho tante amiche. Fortunata. Vero. Nord sud est ovest, ovunque direziono l'ago so che li c'è una mia amica. Molte sono fra quelle che ora mi staranno leggendo. Tante donne fantastiche. Ho tutti i tipi di amiche: quelle pane e marmellata, quelle sofisticate nei modi o nei pensieri, intellettuali, artiste, scanzonate, serie, mamme, single, sposate, separate, laureate, diplomate, colte e non. Tante amiche, ognuna a modo suo, ad ognuna potrei usare un solo aggettivo per descriverla, a dimostrazione che sono persone che conosco Davvero. Dicono: quella è amica mia- scavi due domande e ti accorgi che di quella persona non sanno NULLA. Amici ai tempi di Facebook, tutti e nessuno. Proust farebbe dieci giri di tomba se ci vedesse definire amiche persone che non riconosciamo per strada. Compagne di circostanza, senza la struttura indispensabile a tenere in piedi un rapporto vero di amicizia che si fonda su: fiducia, affetto, interesse sincero, solidarietà, comprensione, astensione dal giudizio, ascolto, affidabilità. Impegno quotidiano. La fatica di definire qualcuno amico. Ho tante amiche, me le sono guadagnate, questo non è un chiedere grazie, è solo concludere che se hai tante amiche non è solo fortuna, ma anche tanto impegno, se ci credi, e se vuoi essere più di una conoscente, la ricompensa, per esserti prestata tante volte come spalla per qualunque circostanza avversa e non. Sentirsi dire ti voglio bene, sapere che quel bene è vero e soprattutto reciproco. Amica significa esserci, sempre, anche quando non fa comodo, o non hai tempo, o non hai voglia. Condividere pensieri, parole, emozioni, sensazioni, mettersi a nudo senza la vergogna dell'esposizione, dell'etichetta. Una vera amiche non ti da l'etichetta, perché se lo fa, non ha capito niente dell'intero contenuto, e non vale la spesa. Individui che si confrontano, senza la presunzione di rivaleggiare sul meglio. Differenze combacianti. Amiche nella sostanza. Amiche vere. Galleria

martedì 22 luglio 2014

CAMBIARE STRADA

Avete mai avuto quella sensazione improvvisa di dire: ma io qui che ci sto a fare? Quante volte vi è capitato, di essere in un luogo, o con una persona, o in una situazione per cui vi siete chiesti: ma questo è il mio posto? La colpa non è del luogo, o della persona, o della situazione, bensì è il nostro stato mentale rispetto al contesto in cui ci troviamo che ne determina l'inadeguatezza. Come per una improvvisa messa a fuoco su noi stessi, e sulla nostra vita, capiamo che alcune cose e situazioni non fanno più per noi, non si cuciono più addosso all'io per un mutamento subito, la cui manifestazione è l'estraneita'. Quando ci sentiamo estranei, diventiamo stranieri a noi stessi,non riconosciuti, non qualificati ad ambienti e persone. Il disagio che provoca questa sensazione spinge all'allontanamento, a cercare una riqualificazione per sopperire la costernazione. Non ci si capacità di come una cosa che andava bene prima, improvvisamente non sia più adeguata, non calibrata, tanto da smarrire. Il tarlo che silenzioso ha iniziato a scavare, ha mangiato le motivazioni e le ragioni per cui una certa cosa Era, e dalle gallerie inizia a vedersi una luce che prima non filtrava. Da questa luce si prendono risoluzioni, decisioni e strade. lo smarrimento del dire -ma dove sono?, fa in modo che si cerchino i famosi punti di riferimento, per non perdersi, e diventare stranieri a se stessi. Cambiare strada, a patto di averne il coraggio. Galleria